a pochi passi dal Corso Umberto I
di pace e tranquillità
con ambienti eleganti, terrazza e giardino privato
“Il tutto diventa indescrivibile, tanto grande e rara è
la sua bellezza!”
Florence Trevelyan Trevelyan
Una storia lunga un secolo
Tra le prime costruite in loco, intorno al 1920, la struttura divenne ricettiva con il nome di Pensione Villa Valverde.
Fatta erigere dalla famiglia Cipolla, che ne detiene tuttora la proprietà, era l’unica esistente nella zona e interamente costruita con il pregiato marmo rosso e la pietra bianca di Taormina, nel tipico stile Liberty di quegli anni.
Deve il nome all’antico monastero di Santa Maria Valverde delle Suore Penitenziali Canonisse della Congregazione di Valverde, risalente al 1275, situato nella Piazza Vittorio Emanuele II (nota anche come “Piazza Badia”).
Dal 1866, anno in cui venne emanata la legge sulla soppressione degli ordini religiosi e dell’esproprio dei loro beni, l’edificio è passato all’Arma dei Carabinieri che a tutt’oggi ne è la sede. La chiesa adiacente al convento, fu prima adibita a teatro, sotto il nome di Teatro Regina Margherita (in onore della moglie di re Umberto I), e poi nel 1960, abbattuto il teatro, prese il suo posto il Palazzo dei Congressi, sede di numerosi convegni ed eventi a livello internazionale.
Divenuta abitazione privata dagli anni ‘70 in poi, ritorna oggi alla sua antica vocazione, ad un secolo dalla sua nascita, grazie ad un’accurata ristrutturazione. Dalla riprogettazione degli spazi interni, all’attenzione per i dettagli originari, nasce una struttura che mantiene intatte le sue peculiarità, combinandole con i comfort contemporanei.
Ciccio Cipolla, lo storico di Taormina
Francesco detto Ciccio Cipolla nasce a Taormina il 19 aprile 1931. Vive la Seconda Guerra Mondiale in prima persona, poiché una parte delle truppe tedesche, stanziate a Taormina, occuparono l’intera Pensione Villa Valverde, allora gestita dal padre. Finita la guerra, si forma e approfondisce la sua passione per il mondo classico, frequentando il liceo. I successivi e accurati studi da autodidatta lo portano a partecipare al primo quiz televisivo italiano “Lascia o raddoppia?” nel 1957, da cui uscì vincitore con il più alto montepremi in palio: 5 milioni di Lire, fatto che concorse a far risuonare ancor di più il suo nome e quello di Taormina a livello nazionale.
Attivista politico e grande storico amatore della sua città, dedica l’intera vita alla rivalutazione e al miglioramento del territorio, istituendo prima una trasmissione radiofonica “C’era una volta Taormina” e poi scrivendo i due testi più importanti sulla storia di Taormina: l’imponente opera storico-archeologico-architettonica “C’era una volta Taormina ed il suo territorio“, che ripercorre la storia di Taormina dalla preistoria all’unità d’Italia e la “Toponomastica Tauromenitana” in cui vengono descritte le origini etimologiche delle strade e luoghi di Taormina.
Grazie al suo impegno culturale e alla divulgazione storica fu insignito di vari premi, tra cui il premio “Assemblaggio Città di Spoleto”, il premio “Luigi Pirandello” e il premio “Città di Taormina”, divenendo uno dei massimi esperti della storia locale.
Tra gli anni ’80 e ’90, fonda e presiede l’Archeoclub sede di Taormina, uno dei più attivi della costa orientale.
Ad oggi continua ad essere ricordato come una delle più importanti personalità dello scenario storico-culturale taorminese. In sua memoria, nel marzo 2021, è stata dedicata la terrazza panoramica nei pressi di Porta Catania, intitolata Belvedere Francesco Cipolla.